Con il suo straordinario intreccio fra novità e tradizione, "Myricae" costituisce uno snodo cruciale del passaggio tra Otto e Novecento. L'edizione qui proposta, commentata e corredata di un ricco apparato critico, mette in luce la complessità tematica e la ricchezza linguistica della raccolta. Pascoli, poeta dell'onomatopea e della natura, tratteggia in poche pennellate espressive piccoli quadri, cogliendo nella realtà illuminanti corrispondenze, profonde analogie e rimandi segreti e mostrando così il dolore personale del poeta che assurge a segno del dolore universale della vita umana.