Il ringaggio della mitologia, con ricorso al dio Apollo, alla ninfa Castalia, alla cortigiana Taïde, viene sapientemente sviluppato nel poemetto erotico di Roberto Costantini Musagete, composto da cinquantadue stanze di versi liberi e corsivi, di suadente nudità espressiva, talvolta anche privati della punteggiatura, per realizzare il trionfo di una poesia analogica, che scatena il libero pensiero nelle ardite associazioni tra temi e tempi eterogenei, ma unificati nel magma ardente della creazione artistica.