Una fiaba nera, un viaggio fisico e insieme metaforico in cui l'entrata nella foresta, locus horridus e al contempo amoenus, e comunque topos letterario significativo, diventa una ricerca di senso, un filo rosso legato ai rami e alle cortecce per non perdersi. Un trip in cui l'underground sta nell'oggetto fisico, nei suoi stili tecnici e letteralmente nella catabasi che vive chi sfida la soglia consapevole del rischio di non far ritorno: va nella selva chi sfida i limiti, le convenzioni e le divinità imposte, si addentra chi impara a non temere di perdere il proprio corpo e di sottrarlo nella sua forma primaria a chi non potrà piangerlo o seppellirlo.