Questo volume si basa su una ricerca di più di 25 anni intorno all'opera di Munch. In questo volume l'impostazione transdisciplinare che improntava già il lavoro precedente viene esplicitata e approfondita grazie alla pubblicazione di un capitolo di Paulo C. Sandler che illustra il concetto. Viene ripresa l'idea di Freud che l'analista possa solo imparare dall'artista, conoscitore spontaneo - e non ideologico - dell'animo umano e dell'inconscio e quella di A. Di Benedetto di una psicoanalisi dall'arte, oltre che l'opera di Sandler in merito alla conoscenza, intesa come qualcosa che si sviluppa a partire dal rispetto della verità che procedendo da varie direzioni converge in formulazioni comuni. Così Munch ci parla del trauma, del dolore mentale, della memoria, delle angosce fondamentali dell'uomo, in un modo che offre rappresentazioni che sono la base di ogni pensiero intorno a questi temi. Si cerca di evidenziare come le formulazioni dello psicoanalista e quelle degli storici dell'arte, G. Bruno e S. Grøgaard, possano spontaneamente incontrarsi in una base comune: la natura dell'essere umano.