19/10/2010
Di agilulfo2006
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Mi è piaciuto molto questo libro. E' un pastiche originalissimo, un mix di generi, un romanzo-diario che racconta una storia (forse) autobiografica intessuta di altre storie e di allusioni colte. La matematica, protagonista assoluta, costituisce una sorta di regia occulta degli avvenimenti narrati. La scrittrice (verosimilmente veneziana) sembra divagare, vagando per gli amati paesaggi lagunari e per calli e campielli che a loro volta hanno tante storie da raccontare. Alessandra Zecchini promette varie soluzioni, ma divaga piacevolmente e l'opera rimane aperta e la conclusione è "indecidibile".
Un'opera sperimentale, ma leggibile e godibile in tutte le sue labirintiche diramazioni.
Qualche perplessità destano le illustrazioni, che appaiono in dissintonia (forse voluta) con la scrittura.