Aniello nasce nella temuta famiglia Procida, affiliata al clan di Don Giuliano, nella profonda Campania. Cresciuto in sedia a rotelle, a differenza del resto della sua famiglia non aspira al potere in un contesto camorrista, ma si appassiona invece alla poesia e alla filosofia. Suo unico punto di riferimento è uno dei fratelli, Gennaro, che come lui preferisce dedicarsi a un lavoro faticoso, ma onesto, piuttosto che seguire le orme del padre. Durante la sua esperienza nel carcere minorile di Nisida, dove finisce da innocente a causa della follia del capofamiglia, fa la conoscenza di don Liberato, prete con il quale condivide le proprie riflessioni e i propri sogni. Una volta terminati gli studi, insieme al sacerdote e al noto giornalista d'inchiesta Renato Gargiulo, decide di dedicare la sua vita alla lotta alla camorra, finendo per mettersi contro alla sua stessa famiglia.