Insieme alla scrittura in senso lato, al disegno e all'architettura, la cultura contribuisce a indagare le qualità dello spazio e del tempo. Uno spazio che nella serie Morfemi Dinamici è ad assetto variabile, connesso a un tempo bidirezionale: verso il futuro, con un ritorno al passato, transitando per l'adesso. Spazio e tempo generano forma e matrice, un fenomeno e il suo opposto, innescando quel vitale conflitto possibile solo nella condizione presente. Morfemi Dinamici derivano da un'esigenza incontenibile di dare tridimensionalità a figurazioni intimamente connesse con l'idea di spazio-tempo, a lungo confinate nella soffusa bidimensionalità e, dagli anni '80, imprigionate nell'immaterialità del virtuale.