"Un saggio sui rapporti tra Morandi e Hollan, un altro su quelli tra il pittore bolognese e Giacometti. Se questi accostamenti sono fondati, si può dunque pensare che Giacometti e Hollan ebbero assilli, percezioni, modi di dipingere assimilabili. E se si avvicinano a Morandi per diversi aspetti del suo lavoro, devono dunque incontrarsi in questo o quel punto della loro comune frequentazione della sua grande opera. Opera peraltro così singolare, e così omogenea, che non si vede come si potrebbe interessarsi a essa senza averla dinanzi agli occhi nella sua interezza e reagire a essa senza un coinvolgimento totale del proprio essere".