Nel 1957, con il saggio "Mondo e Teatro nella poetica di Goldoni", Mario Baratto rivoluzionò la critica goldoniana togliendo il grande commediografo veneziano da una dimensione piatta e manieristica - nella quale era caduto fin dal primo Ottocento - per consegnarlo all'empireo della grande cultura illuminista europea. Pietra miliare della critica e della storiografia teatrale, vero e proprio oggetto di culto per alcune generazioni di studiosi e studenti, il saggio di Baratto era più noto per via delle citazioni dei suoi allievi piuttosto che non nell'edizione originale; questa, infatti, risaliva alla trascrizione di un ampio intervento a un convegno di Studi goldoniani: insomma, un vero "mito" editoriale. E, dunque, questa nuova edizione in volume vuole finalmente rendere disponibile a tutti gli interessati e agli appassionati uno strumento di comprensione della duplice meraviglia del teatro e di Goldoni. Il saggio è introdotto da una prefazione scritta per l'occasione da Paolo Puppa, lo studioso che forse più di altri ha preso il testimone lasciato da Baratto.