C'è una stagione nelle nostre letture in cui alcuni autori ci appaiono più di altri detentori di una verità, i cui contorni sono non facili da delinearsi, ma il cui contenuto in fondo siamo ben in grado di avvertire. Renato Serra, a dispetto della brevità della vita, è stato un esponente di spicco di questa nobile schiatta, un autore che come pochi altri ha unito ad alte doti di critica letteraria un appassionato e fecondo registro di scrittura e una ricerca senza sosta nello svelar le pieghe esistenziali del vivere. Proprio come possiamo registrare in questo suo significativo carteggio con Luigi Ambrosini, compagno di liceo e poi letterato e giornalista: carteggio qui per la prima volta presentato nell'edizione curata da Andrea Menetti. Il formarsi della loro vocazione letteraria, il loro affacciarsi alla vita, i loro tentennamenti di fronte alle scelte che contano. Il tutto sempre sotto una forte e soggiogante spinta prodotta dal credo umanistico.