Nel corso dell'ultimo decennio le migrazioni hanno assunto forme e percorsi complessi che investono i nostri schemi di percezione del mondo e di relazione con l'altro, e di cui i rilevanti flussi di minori costituiscono un aspetto particolarmente drammatico e scottante. Questa edizione riveduta e aggiornata del volume Fuori da casa (2013) esamina il fenomeno alla luce dell'indagine antropologica ed evidenzia le implicazioni transculturali attraverso un rinnovato esame del campo sociale. Dalle parole di questi bambini e ragazzi o, come li definisce l'ONU in gergo burocratico, "minori stranieri non accompagnati" emergono schegge identitarie e frammenti di vissuto, storie significative e toccanti, itinerari di migrazione fatti di illegalità e crudeltà che possono però sfociare nell'integrazione. Attraverso l'antropologia delle migrazioni e l'indagine del campo sociale nei contesti campani, l'autrice non rinuncia alla ricognizione critica di ciò che avviene nelle strutture e delle pratiche di accoglienza e restituisce storie di erranze e di approdi, di fughe e di asili, di identità provate e di imprevedibili metamorfosi culturali. In mezzo a tanta sofferenza ci sono anche migrazioni dall'esito positivo, integrazioni pienamente realizzate, ragazzi a cui la molteplicità di esperienze e l'attraversamento di culture diverse hanno consentito di costruirsi un'identità che poggia su appartenenze plurime.