Il volume racconta l'incontro entusiasmante tra alcuni capolavori della collezione della Galleria d'Arte Moderna di Roma e il linguaggio artistico dei Miaz Brothers, la coppia di artisti fratelli chiamati a cimentarsi, per l'occasione, nella reinterpretazione dei grandi Maestri del XX secolo della collezione Capitolina: Giacomo Balla, Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Camillo Innocenti, Carlo Levi, Antonio Mancini, Mario Mafai, Giorgio Morandi, Auguste Rodin, Mario Sironi, Adolfo Wildt e altri, attraverso uno stile ritrattistico innovativo, in cui i soggetti originali, riconoscibili nei tratti principali, appaiono fuori fuoco. Durante il loro processo creativo i due artisti, infatti, si sono ispirati direttamente - o indirettamente secondo i casi - ad alcuni capolavori del museo, focalizzando in particolare l'attenzione creativa sul tema, oggi molto sentito e dibattuto, della post-verità. Con questo termine si intendono quelle notizie che, seppur false, vengono credute vere da un numero significativo di persone. Queste ultime le valutano sulla base delle proprie emozioni e pregiudizi, senza dare credito a fatti e dati oggettivi che perdono così di significato e importanza. In questo modo la voluta manipolazione si realizza attraverso il linguaggio che i due artisti trasformano in arte attraverso un percorso ormai ventennale incentrato sulla percezione e sulla relazione fra realtà e immaginazione, visibile e invisibile.