Il professor di Filosofia Alvise Zamboni va a trascorrere la pensione nel paese natio, Ponte sul Maggio, sulle colline bolognesi con il progetto di costruirsi una serra e dedicarsi ai fiori. In paese vivono centododici anime compresa una decina di extracomunitari. I primi mesi lo tengono impegnato nel progetto e nella costruzione della serra. Il vecchio professore ha giurato di escludere definitivamente dalla sua vita ciò che gliene aveva dato il senso e che lo aveva accompagnato sino alla pensione: la politica. Ma non ci riesce e decide che lì, a Ponte sul Maggio, può essere possibile realizzare il grande sogno: una repubblica indipendente, libera e liberale che bandisca il danaro e si basi sul baratto.