Questo diario, con periodi frequenza quotidiana, è emblematico della decadenza fisica, morale e del linguaggio di una donna che ha fatto sacrifici durante la sua vita e che ha sofferto tanto prima di lasciare questo mondo. L'assistenza ai genitori fa riaffiorare nell'autore alcuni ricordi ben netti, sparsi negli anni di un'infanzia povera ma felice, trascorsa a Spazzate Sassatelli, una piccola frazione del comune di Imola ma terra di confine con la provincia di Ravenna e di Ferrara. Dopo la morte del padre, la madre ha aperto gli sportelli della memoria della sua giovinezza ma, ahimè, sotto la spinta di una subdola e feroce demenza che l'ha sprofondata in un abisso ha perso la cognizione del presente, per trovare rifugio nel suo passato rurale, dove episodi e personaggi escono come un cuculo dall'orologio a pendolo.