26/05/2020
Di ale_leone90
5 stelle su 5
La nuova edizione del libro è una versione rielaborata e attualizzata per opera di Elena Cerruto e collaboratrici, che spiega le radici storico-culturali e le applicazioni del metodo di DMT tra Oriente e Occidente, passando per le testimonianze di utenti e professionisti del campo.
Pratica relativamente giovane la danzaterapia, i cui esordi si fanno risalire al secondo dopoguerra, ma le cui origini sono ben più antiche: l’essere umano primitivo, infatti, si curava danzando.
I contributi delle grandi pioniere della Modern Dance, della danzaterapeuta argentina Maria Fux e dell’Oriente, in particolare della Filosofia e della Medicina Tradizionale Cinese, costituiscono i fondamentali da cui prende vigore la visione della totalità della persona, considerata nel contesto spazio-temporale in cui vive, naturalmente dotata di potere creativo, e della DanzaMovimentoTerapia quale risorsa per riappropriarsi di tale modo di abitare il mondo.
Dunque a chi e a che cosa serve la danzaterapia?
“Danzaterapia per reimparare a vedere il mondo, e ciò significa che l’approccio all’esistenza e al senso dell’esistenza forse può cambiare se stiamo sulla nostra presenza, sul nostro atto. La danza è un atto creativo che ci pone in relazione: col dentro e col fuori, con me e gli altri, fino a creare quella cosa che non ha distanza, quell’unità” asserisce in un’intervista Elena Cerruto.
E ancora: “Trovare il proprio posto nel mondo serve a tutti: dal terapeuta alle persone che vivono un disagio”.
