«Il merito del saggio di Marica Costigliolo credo risieda principalmente nell'adozione di una prospettiva che, più che ai contenuti e alla ricostruzione dei "motivi" machiavelliani, guarda alle strategie compositive e di comunicazione di un sapere. Si tratta di una lettura che offre un prezioso contributo soprattutto alla comprensione della "fortuna" del Principe, della ragione delle innumerevoli letture e delle più disparate interpretazioni, dei diversi usi che sono stati fatti di uno scritto così enigmatico da dividere ancora oggi lettori e interpreti. Tutto si può dire - e con un'iperbole si potrebbe dire che tutto è stato detto - del Principe tranne negare l'efficacia della comunicazione ivi attuata. Come mostra Costigliolo, tra i propositi di Machiavelli si può annoverare quello di scrivere un'opera riconducibile a un sapere pratico, un'opera che potesse essere "utilizzata", indirizzata a chiunque volesse o dovesse interessarsi all'arte di governo, segnatamente all'arte di "mantenere uno Stato"» (dal saggio introduttivo di Giuliano Marchetto).