Hadelman è un ex poliziotto cinquantenne, tre matrimoni alle spalle, ormai completamente calvo e con problemi cardiaci. Riceve in gestione da un suo ex "cliente" detenuto un pub-caffetteria, che diviene per Had un nuovo e inaspettato punto di osservazione da cui guardare il mondo. Inizia così a scrivere un proprio decalogo della felicità, dieci capitoli, in cui raccogliere ciò che ha imparato sull'amore e sulla felicità. Di quel mondo, di quella felicità fa parte anche Conny, la ragazza che lavora nell'agenzia viaggi vicino alla caffetteria e di cui Had si innamora segretamente. Nulla di tutto ciò tradisce la natura di questo personaggio, così luminoso, ma anche così rude, come la strada gli ha insegnato, quando serve. Volano pugni con il figlio di un boss locale, la vendetta della prepotenza prova a stringere sia lui che Conny, ma il tempo del decalogo, come quello della felicità non si arresta, come nelle migliori ballate. Una scrittura in cui rudezza e umanità danzano insieme come in una storia di Dennis Lehane cantata da Bruce Springsteen.