Un libro che, da un lato, mette a nudo la caducità e la fragilità dell'esistenza umana in un'ottica nichilistica, fa emergere carenze e vuoti propri della civiltà contemporanea, coglie e verbalizza tanto la profonda malinconia del vivere quanto la viltà del nostro pensare e agire; ma, allo stesso tempo, apre uno spiraglio inedito: si può essere tanto audaci da escludere a priori che in un qualche modo (quindi anche casualmente) in questo universo qualcuno possa trovare la salvezza?