Anni '60: in un appartamento popolare all'Appio Tuscolano di Roma vive il piccolo protagonista. Su questo palcoscenico impazza una mamma furiosa e malmaritata, che tiene la famiglia a suon di bestemmie, parolacce e cintate ma anche lusinghe, pianti disperati e suppliche ai santi di farsi strumento delle sue vendette. Schiacciato tra due fratelli più grandi che lo ignorano, una sorella giunonica, una nonna dura, cantante lirica mancata, ignorato dal padre, il piccolo protagonista combatte quotidianamente per aggiudicarsi i favori della mamma, accettando terribili umiliazioni pur di sentirne il calore, fino a chiedere - imitando il primogenito - di essere preso a cintate, in una sorta di esecuzione pubblica, davanti agli altri familiari, complici e testimoni di una madre-matrigna. Un romanzo crudo a tratti spassoso sui rapporti familiari.