I testi raccolti nel libro tracciano un consuntivo critico delle teorie mediali novecentesche. Il saggio di Daniele Goldoni discute i rischi deterministici delle teorie mediali, mostrando come il medium sia sempre un "ambiente mediale" e come sia sempre necessario comprenderne le concrete e spesso conflittuali relazioni con gli altri media. Il saggio di Paolo Vignola, invece, ricostruisce la complessa posizione teorico-politica di Bernard Stiegler, e mostra come i media si caratterizzino anche come psico-tecnologie, ambivalenti nella loro essenza. Il testo di Igor Pelgreffi è un lungo commento filosofico alle posizioni critiche di Erkki Huhtamo sulla storia degli schermi. Sull'immaginario tecno-fanta-scientifico si sofferma, invece, il saggio di Linda De Feo, mostrando come esso sia profondamente e paradossalmente permeato di spiritualismo neo-gnostico. Il contributo di Jean Claude Lêveque fa interagire il pensiero di alcuni esponenti filosofici dello speculative realism con i problemi di ordine cognitivo, ontologico e antropologico posti dai new media. Infine, il saggio di Vincenzo Cuomo - che è anche il curatore della raccolta - riflette sulle potenzialità e sui limiti di una mediologia generale, in grado di pensare l'attuale intreccio tra società, economia, politica, strutturazione psichica e sperimentazione estetica.