Una fontanella che lavora da quarant'anni e desidera viaggiare; corpi a dieta che sognano maritozzi ripieni di baccalà. Cognate scocciate, topolini che rubano il bollito e i mormorii del mondo in un volto pieno di rughe. Nel mezzo di questi versi e tutt'intorno, Roma: quella della Metro C, delle osterie e degli acquedotti, quella delle piazze che brulicano, del traffico impossibile, quella che si contraddice, che respinge, magnetizza e si fa luogo al contempo reale e simbolico. Con questa raccolta di poesie, la vincitrice del Lunatika Poetry Slam 2024, Martina Corona ci porta con il dialetto romanesco tra gli scorci e le fantasie del suo mondo quotidiano, un mondo immaginario, ma al tempo stesso, verissimo.
