La Crocifissione, oggi conservata al Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, un tempo cuspide del polittico realizzato nel 1426 per la chiesa di Santa Maria del Carmine a Pisa, è uno dei capolavori di Masaccio (San Giovanni Valdarno, 1401 - Roma, 1428), l'artista che rivoluziona nel suo breve ma folgorante percorso la storia della pittura italiana.In uno spazio definito dal prezioso fondo oro, Masaccio interpreta il dramma raffigurando un dolore profondamente umano, concentrandosi solo su pochi elementi essenziali: le mani contratte che sporgono dal corpo massiccio della Madonna, avvolto da un ampio manto blu, le mani portate al volto del dolente san Giovanni, ma, soprattutto, le braccia alzate in un incontenibile moto di angoscia di una Maria Maddalena senza volto, raffigurata inginocchiata di schiena. L'esposizione di quest'opera, il fondo oro per eccellenza del primo Rinascimento, vuole essere un omaggio alla memoria del giurista e collezionista Alberto Crespi (1923-2022), che al Museo Diocesano Carlo Maria Martini ha donato la sua preziosa collezione di Fondi Oro.