"Mario Merz. L'artista e l'opera, materiali per un ritratto" prende in esame l'intero arco creativo dell'artista, dagli esordi nella Torino del dopoguerra, anni che lo vedono impegnato nella pittura figurativa, seguendone poi le vicende assieme a quelle dell'ambiente artistico in cui ha operato. Dagli anni intorno al fatidico 1968, quando Merz entra a far parte del gruppo "Arte Povera", si giunge al suo riconoscimento internazionale nel corso degli anni Ottanta e Novanta. Ogni capitolo è dedicato a un ciclo di opere, pertanto il lettore potrà sincerarsi sulla genesi degli igloo, dei tavoli coperti di frutta e verdura, dei grandi dipinti dedicati al tema degli animali, del ricorso alla serie numerica di Fibonacci, formula che attraversa tutta l'opera di Merz. È proprio la coscienza di appartenere a una tradizione culturale e scientifica profonda che spinge Merz a rinnovare il linguaggio dell'arte visiva, è proprio il suo sapersi erede di una identità fondata nel tempo che gli consente di tentare il nuovo, l'ignoto. Il volume è arricchito da alcune importanti testimonianze, frutto di incontri fra l'autore e colleghi ed amici dell'artista, che ne mettono in luce il metodo di lavoro, sempre intuitivo, mai aprioristico, fedele alle sue stesse regole ideative ma pronto a modificarle a seconda delle caratteristiche del contesto espositivo, che Merz ha sempre considerato con attenzione e rispetto.