«[...] Un sentimento di silente malinconia avvolge la poetica di Merz, che percepisce quanto l'esistenza e la bellezza siano transitorie ed effimere, ma a questa consapevolezza di perdita e trauma Merz contrappone la sua rivoluzione copernicana: il miracolo germinativo della natura che trasferisce all'atto artistico la capacità di ri-creare universi più accettabili dove si riattivano energie sempre nuove. "Tutto è stato rotto - afferma Merz - e voglio rimettere in ordine, a posto. Voglio mettere le cose dentro e non fuori". Ecco dunque che i giornali - legati e allineati sul pavimento sui quali vengono posti i numeri al neon delle sequenza Fibonacci - dichiarano la loro presenza, il qui ed ora, anche se la data del quotidiano indica tempi e vissuti passati. Un analogo lavoro con i giornali, ma con la luce azzurra del neon che riporta il verso di Mallarmé Un coup de dés jamais n'abolira le hasard, avvalora la piena e autonoma facoltà dell'atto poetico - misterioso, imprevedibile, non totalmente governabile - di apportare, come un "colpo di dadi", significato e ordine all'apparente caos. [...]»