"L'atelier del pittore è un antro vasto e ombroso nei recessi di un palazzo antico: una sequenza di stanzoni dalle volte altissime affacciati su un luminoso e inaspettato giardino. Tele enormi, libri, telai, colori, una stufa. È in questo luogo appartato, seppur nel cuore della città, che Mario Consoli, da alcuni anni, conduce imperterrito la sua solitaria ricerca artistica. Al centro, insistentemente, ossessivamente, il tema della morte. La morte nella guerra e per la guerra: più specificatamente il tema delle violenze e degli eccidi subiti dai partigiani e dalla popolazione civile nei mesi precedenti la Liberazione." (E. De Pascale)