La parabola di Mario Bracci tocca il Novecento italiano nei suoi momenti pió significativi: le due guerre, il Ventennio, la ricostruzione postbellica. Rettore dell'Università di Siena, fu capace di creare un'atmosfera morale che inducesse i giovani ad essere "studiosi e onesti". Un intellettuale che si rivolgeva ai giovani, portato sempre non a negare ma ad affermare, impegnato in politica, com'era logico per un intellettuale nella fase di ricostruzione del paese