La nostra epoca ha deprivato la letteratura di ogni dignità conoscitiva, facendo al contempo esplodere la produzione editoriale. Romano Luperini ed Emanuele Zinato definiscono un orizzonte condivisibile: «la fine della specificità letteraria e, soprattutto, del linguaggio letterario, la globalizzazione dei temi, la quasi completa scomparsa di criteri editoriali ispirati a scelte di qualità e l'assoluta prevalenza di quelli economici». Tuttavia, esistono eccezioni: contronarrazioni che si muovono ai margini del sistema editoriale. Questo libro nasce per esplorare tale zona di emergenza, accostando voci diverse di autori in parte ancora ai "margini", eppure nient'affatto marginali in un'ottica davvero letteraria. Scrittori "emergenti", si potrebbe affermare, nella convinzione che l'opera letteraria non sia quella meramente ben scritta, ma quella dal portato antropologico significativo che fornisce un apporto di verità, provando a ricongiungere bellezza e verità in termini credibili e aperti.