Margherita Martinelli ama sciogliere la materia, diluire gli oli, acquarellare la matita quando è grassa, prima di stillare piccoli bagliori insieme a frammenti di carta, leggeri come la polvere. Partita dalla narrazione di luoghi del nostro immaginario, orizzonti oceanici varcati da velieri e punteggiati di fari, oggi è approdata a una sintesi della visione che vira con garbo verso l'astratto. Quelle tracce conosciute di una natura benevola, popolata di libellule e fenicotteri, hanno lasciato spazio a scenari ariosi, al respiro ampio di una pittura che non racconta, ma evoca.