Il Manuale, scritto nel Meridione della Francia tra l'841 e l'843, ha due aspetti di sicura originalità. Primo, non è scritto da un chierico, ma da una donna, non da una religiosa, ma da una laica, una madre di famiglia. Secondo, si tratta di una madre che indirizza un libro di educazione e autobiografico a suo figlio. Questi due aspetti conferiscono al Manuale un posto del tutto singolare nella letteratura mondiale. Il Manuale è di capitale importanza per ricostruire la vita sociale e i modelli di istruzione e di educazione del periodo carolingio. Il testo lascia trasparire la personalità di Dhuoda, madre affettuosa e forte, intraprendente e audace che ha messo tutte le sue energie e le sue ricchezze familiari a servizio del capofamiglia, cioè suo marito Bernardo. Numerosi sono i riferimenti al periodo storico turbolento e di crisi, alla famiglia carolingia alla quale Dhuoda e Bernardo erano legati da rapporti di parentela e di governo. In questo contesto, per molti aspetti violento e buio, Dhuoda ha cura di trasmettere al suo figlio primogenito, Guglielmo, che le è stato sottratto per essere affidato al re Carlo il Calvo, ciò che lei ritiene essenziale: la fede in Dio, l'amore e la venerazione verso il padre e il rispetto e il servizio verso il re e la Chiesa. La presente edizione è la prima, in assoluto, edizione italiana con testo critico latino e traduzione a fronte. Introduzione, Testo critico e Note di P. Riché.