Sostenere le scelte formative o professionali in relazione ai progetti di vita del singolo, ma sempre valorizzando attitudini e interessi autentici: questo il compito dell'attività di orientamento. Se nell'ultimo quindicennio è notevolmente cresciuta l'attenzione rivolta al settore, tuttavia le attività messe in pratica - episodiche, limitate all'ultimo anno di scuola e per lo più inefficaci - oscillano tra l'offerta fin troppo massiccia di informazioni sul mondo del lavoro o la semplice somministrazione di test attitudinali o questionari "vocazionali". Al contrario, la sempre crescente complessità sociale imporrebbe di ripensare il processo dell'orientamento e del ri-orientamento come esperienza essenziale, che abbracci l'intero arco della formazione individuale, dalla scuola alla formazione universitaria, alla vita lavorativa. La strategia didattica che ha dimostrato di adattarsi meglio a una simile continuatività nel campo dell'orientamento è quella modulare e flessibile, che consente di sviluppare interessi e attitudini, ma anche valorizzare e rendere cumulabili, con opportuni sistemi di crediti e certificazione delle competenze, tutte le esperienze formative individuali, ovunque esse si realizzino.