Fermarsi un momento, spingere il pulsante della pausa e guardare la propria vita. Osservare la persona che siamo, i rapporti con il resto del mondo, indagandone le dinamiche, scoprendone i meccanismi nascosti, imparando a concedersi l'opportunità di una modalità alternativa. Questa è la storia del dialogo di un giovane apprendista con il suo mago. Ed è una storia che può rispecchiare, in misura diversa, quella di ogni persona, perché alla base di tutto c'è sempre la comunicazione. La comunicazione c'è sempre stata e sottende ogni evento della vita umana: questa è la scoperta e il messaggio fondamentale del libro. L'apprendistato del mago diventa quindi la scoperta di se stessi e della relazione con gli altri. La magia è la comunicazione e viene progressivamente svelata in forma narrativa all'interno della storia, in modo diretto ed esplicito alla fine di ognuna della tre parti in cui si struttura il libro, con specchietti riassuntivi e poche e semplici regole da ricordare facilmente. Una sezione dedicata ad esercizi pratici per "diventare maghi" costituisce infine l'ultima sezione del libro, con vere e proprie "istruzioni per l'uso" che aiutino il lettore a calare quanto appreso, funzionalmente, nella realtà. Un libro scientificamente serio ma anomalo, un manuale di comunicazione che di accademico si è proposto di avere molto poco a favore di una fluidità e scorrevolezza in grado di astrarre.
