Negli anni in cui "Magic, Science and Religion" fu pubblicato, attribuire un pensiero scientifico alle popolazioni native era ancora in parte un tabù. Le ricerche antropologiche ponevano spesso l'accento sugli ambiti irrazionali delle culture extraeuropee: il misticismo, il pensiero magico, le credenze ultraterrene. In questo saggio del 1925, Bronislaw Malinowski, facendo tesoro anche delle ricerche a lui recenti di James Frazer, si incarica invece di rappresentare, sulla base della sua esperienza sul campo, la compresenza nella società nativa di tre distinti domini, ciascuno con il compito di dare una risposta a differenti esigenze della vita umana. Alla magia e alla religione, ambiti dell'irrazionale da non confondere tra loro, bisogna affiancare la scienza, ambito del razionale presente in tutte le culture. Ne scaturisce un altro tassello tramite cui Malinowski ha contribuito al rinnovamento della scienza antropologica della sua epoca.