Le colline che si affacciano sulla città di Genova sono un groviglio inestricabile di palazzi e condomini. Dalla grande stazione di Genova Brignole, alzando lo sguardo verso di esse, l'occhio è catturato dal maestoso Santuario di Nostra Signora del Monte. Una volta non era così; su quelle colline vi erano solo, qua e là, alcune ville signorili, poi immensi boschi. Non abbiamo dati certi, ma nella prima metà del 1700, proprio ai piedi del Santuario, nacque Rosa Bianchi. Sposa giovanissima, a soli 18 anni rimase vedova e senza figli. La sua vita fu dedicata alla cura dei poveri, degli ammalati e all'assistenza dei bambini soli. In particolar modo erano le miserie delle donne e dei bambini, ad attirare l'attenzione di Rosa, per questo andava dalle donne sole, abbandonate, ammalate, per assisterle e per questo si dedicava alle bambine e ragazze abbandonate a se stesse, per la strada. Madre Rosa Bianchi fu la guida della comunità, sia nella spiritualità francescana, attingendo da San Francesco e Santa Chiara quello spirito da infondere alle Sorelle, sia a livello organizzativo e di apostolato che predilesse i poveri, i malati, le donne e i bambini.