Attraverso un'importante esperienza clinica con donne portatrici di drammatiche esperienze, vissute durante la maternità e il rapporto con i loro figli, l'autrice ci aiuta a comprendere le ragioni e le origini alla base delle loro difficoltà a ricoprire il ruolo materno, fino a giungere al maltrattamento dei loro bambini. Una difficoltà che la Welldon collega al legame di queste madri con la propria madre, dove risulta assolutamente assente la trasmissione di un "materno" fatto di tenerezza, di accoglienza, di ascolto e consolazione. Così quello che doveva essere un "legame d'amore" si trasforma in un "legame d'odio" con tutte le derive di sofferenza che produce: sia nella madre sia nel bambino. Merito di questo volume - già tradotto in quattordici lingue - è, anche, l'avere sottolineato che la società ha teso, molto spesso, a idealizzare l'esperienza della maternità come risolutrice di tanti problemi, non riuscendo a riconoscere e ad affrontare in modo adeguato questo ciclo di violenza materna. Lo sguardo che l'autrice rivolge alla storia di queste donne e madri è di profonda comprensione ed empatia e ci invita a considerare e non dimenticare che le madri autrici di maltrattamenti infantili hanno vissuto, a loro volta, esperienze traumatiche che tendono a perpetrare sui loro bambini, poiché prigioniere di un drammatico legame mai risolto con la loro madre.