Seconda metà dell'Ottocento, Zurigo. Lei, Lydia Welti-Escher, all'epoca la donna più ricca della Svizzera, unica erede di Alfred Escher, re delle ferrovie svizzere e non solo. «... indossava un abito da casa marrone scuro dal collo alto. Non pareva altezzosa né importuna, bensì mite e aperta...». Lui, Karl Stauffer-Bern, pittore e amico d'infanzia del marito. «Si aspettava l'arrivo del pittore Stauffer che avrebbe dipinto un ritratto della padrona, il lavoro sarebbe durato non poche settimane». Il marito, Friedrich Emil Welti. «Figlio del Consigliere federale, appena due mesi dopo la morte travagliata del potente Escher ne aveva sposato la figlia e si era trasferito subito al Belvoir. Una decisione malvista. Welti non aveva nemmeno osservato il consueto periodo di lutto». Marie-Louise Gaugler, voce narrante e fedele cameriera personale della signora Lydia. Viaggi a Parigi, Firenze, Roma. Amicizie letterarie. Di casa al Belvoir, primo fra tutti e amatissimo, Gottfried Keller. Cosa aspettarsi per chi nasce in un tale contesto. Se non fosse che la vita non regala niente, e prima o poi presenta il conto.