All'interno del grande complesso celebrativo denominato "foro Mussolini", la casa delle armi si colloca al vertice di una complessa ed intensa sperimentazione tipologica intorno al tema delle "case del balilla". Luigi Moretti, alla direzione dell'ufficio tecnico dell'Opera Nazionale Balilla, si trova nel posto giusto per cogliere questa importante occasione. Dopo una serie di realizzazioni che culminano nella casa romana della gioventù a Trastevere (1933) viene incaricato della redazione di un edificio complesso e contraddittorio, la cui costruzione e rappresentazione è stata controllata accuratamente dall'architetto. Abbandonata a sé stessa per oltre sessant'anni questo "promettente relitto" ci racconta la storia mancata di un nuovo tipo architettonico.