All'interno del panorama artistico bergamasco, che ha conosciuto negli anni del secondo dopoguerra dei momenti di particolare vitalità, si inserisce la figura di Luigi Ravasio, artista che ha da sempre indirizzato il suo impegno in una ricerca formale improntata da una forte autonomia. Ravasio è uno dei promotori dell'astrattismo pittorico che trae spunto dalla connessione tra elemento geometrico e interpretazione costruttivista dell'universo creativo. Dando una personale lettura dell'opera di artisti come Max Bill e Vladimir Tatlin, il pittore bergamasco crea un linguaggio composto da forme geometriche e architetture che si connettono tra loro. Nelle sue tele Ravasio, infatti, costruisce uno spazio "altro" che talvolta assume un sentore vagamente metafisico. Da qui emergono le immagini da lui create che, nel corso della sua carriera, dagli esordi fino al 2018, anno della sua scomparsa, vanno incontro ad un'evoluzione. Protagoniste della sua pittura, le forme a cui l'artista dà vita sono uno degli strumenti attraverso i quali è possibile leggere il suo percorso creativo.