Luigi Cosenza (Napoli, 1905-1984) è stato tra i protagonisti della cultura del progetto in Italia sia per la sua costante presenza fin dagli anni Trenta nel dibattito sul rinnovamento dell'architettura in senso autenticamente moderno, che per la qualità della sua produzione progettuale che dalla scala della casa giunge a quella della pianificazione urbanistica, in una visione centrata sui luoghi dell'abitare e del lavoro, dell'istruzione e della salute pubblica. Nella sua opera spiccano i molti progetti e piani elaborati per l'area flegrea, luogo di straordinario fascino per i suoi caratteri naturali come per le testimonianze di una millenaria civiltà del costruire, per Cosenza terra di elezione e laboratorio sperimentale per ripensare il Moderno con un approccio davvero sostenibile sul piano ambientale e sociale, nel segno di una ricerca - tipologica, tecnologica, spaziale, linguistica - sostenuta da una forte tensione ideale che si esprimeva in passione civile e impegno politico. Il libro analizza tale produzione sia attraverso indagini archivistiche che hanno portato alla luce progetti inediti, sia grazie all'esegesi interpretativa offerta dalle letture critiche di studiosi di differenti orientamenti disciplinari che, in modi diversi, convergono nel delineare la caratura europea di uno dei più colti e problematici maestri in assoluto dell'architettura italiana: l'ingegnere comunista napoletano Luigi Cosenza.