Arkan Shanar Melkay era l'atteso di quella compagnia. Il compagno che tutti avevano visto nei loro sogni, il compagno sconosciuto senza volto con un solo nome che ne dipingeva il cuore ma niente lasciava allo sguardo. Un uomo, un re, un eroe, un mortale che viveva in tutte le speranze, che viveva in tutte le aspirazioni, nei sogni di giustizia, nei sogni di libertà degli schiavi, nei sogni di bellezza a cui si rivolgevano i derelitti e i prigionieri.