Fra le tante leggende che circolano nel mondo dell'ippica, montate dal passaparola e arrivate fino ai giorni nostri, almeno una è basata su una storia vera: quella di Lucullus, cavallo di sangue americano, cresciuto in Germania da un proprietario ebreo e poi diventato famoso nell'Italia degli anni Venti e Trenta come stella di una scuderia milanese. Un trottatore dal grandissimo potenziale che attirò l'attenzione di tutti gli addetti ai lavori d'Europa e dei milioni di appassionati di uno sport all'epoca paragonabile come popolarità al calcio. Fra questi anche un emergente Adolf Hitler, che si mise in testa di far tornare tedesco Lucullus. In forma di romanzo miserie e nobiltà dell'ippica, storie personali e politiche fra Germania e Italia, un'atmosfera al tempo stesso tragica e affascinante. Con il genio di Romolo Ossani, storico driver di Lucullus, a rendere eterno un cavallo che ha avuto una vita molto più interessante della quasi totalità degli esseri umani.