Luciano Damiani è considerato l'astro della scenografia teatrale del '900, forse il più luminoso. Ma se le sue folgoranti realizzazioni storiche, soprattutto quelle dagli anni '60 agli anni '80, sono da tempo celebrate, la parabola finale della sua vicenda umana e artistica è rimasta nell'ombra. Eppure, come in un canto del cigno, l'artista espresse attraverso gli spettacoli fatti dal 1998 al 2007 un'immagine di scena del tutto nuova e poetica, elaborata nel suo meraviglioso Teatro di Documenti e per mezzo dello stesso. Con forza memorialistica e attenzione filologica, Danilo Gattai, regista assistente di Luciano Damiani, racconta e seziona quegli anni e battezza quello stile ultimo del maestro col nome suggestivo di "regia fonogeometrica". Così riprendono a vivere le idee, le messe in scena e le teorie teatrali in una continua relazione con i sentimenti, con i retroscena e con gli aneddoti di quegli anni.