A cento anni dalla nascita, Luciano Bianciardi appare sempre più come figura fuori dal coro. Nel panorama letterario del secondo Novecento, occupa un posto del tutto particolare, di sostanziale trasgressione rispetto a valori dominanti, norme e convenzioni consolidate. Organizzatore culturale, giornalista, scrittore, traduttore e storico, Bianciardi rappresenta una effettiva dissonanza, una delle personalità più inclassificabili, anticonformiste, refrattarie e radicali nonché, al tempo stesso, più tormentate della letteratura italiana contemporanea. Spesso gli si è fatto il torto di considerarlo soltanto autore di tre libri importanti, "Il lavoro culturale", "L'integrazione" e "La vita agra", trascurando il resto della sua produzione (gli scritti giornalistici, i lavori di storia, gli ultimi romanzi, i racconti ecc.). Ad una tale immagine parziale e riduttiva pone rimedio questo importante studio di Giuseppe Muraca che dell'attività di Bianciardi fornisce il quadro completo.