Angelo torna a Roma dagli Stati Uniti, dopo un periodo di inutili tentativi lavorativi ed esistenziali. Nella sua città di origine trova un mondo popolato di padri assenti, amori futili, amicizie superflue; un gran darsi da fare senza la conquista di veri risultati, un girare a vuoto per dimostrare di essere chi magari non si è. Angelo non fatica ad ambientarsi in questa moderna forma di inferno, anzi, si adatta facilmente e riesce a volte a trasformarla in un paradiso. Un paradiso dell'ipocrisia, dove si può essere cattivi sembrando buoni, dove le bugie si trasformano in favole. Sandro Onofri è stato uno degli scrittori italiani più significativi non soltanto per l'asciuttezza dello stile e per la capacità di portare il lettore all'interno della realtà del suo tempo (gli anni Ottanta e Novanta), ma soprattutto perché ha saputo riconoscere i segnali che anticipavano il nostro. Questa lungimiranza nella visione del mondo e delle relazioni interpersonali rende oggi i suoi romanzi di una modernità sconvolgente, un messaggio di allerta, ancora valido a trent'anni di distanza, su ciò che siamo e possiamo diventare. Postfazione di Nicola Fano.