Da qualche anno ormai "Della certezza" (Über Gewißheit/On Certainty) di Ludwig Wittgenstein è al centro dell'interesse non solo degli interpreti wittgensteiniani, ma anche di epistemologi, filosofi del linguaggio, studiosi di pragmatica e filosofi in genere. Allo stesso modo è diventato cosa comune tra alcuni studiosi parlare, sulle orme di Avrum Stroll e Danièle Moyal-Sharrock, di "Della certezza" come del terzo capolavoro di Wittgenstein, da aggiungere al "Tractatus logico-philosophicus" e alle "Ricerche filosofiche". Il libro di Luigi Perissinotto, che qui viene ristampato con una nuova prefazione e che risale al 1991, è stato in Italia, ma non solo, uno dei primi studi complessivi su "Della certezza" e uno dei primissimi tentativi di studiarne il ruolo nel contesto dell'intera opera di Wittgenstein, anche al fine di stabilire il contributo che essa può dare ai grandi temi filosofici del dubbio e della certezza, della credenza e della conoscenza, dello scetticismo e del fondazionalismo. Nonostante gli anni trascorsi, il libro resta un utile commentario e un'importante introduzione, ancora in grado di dialogare con la più recente e aggiornata letteratura, a queste tarde e suggestive annotazioni dell'ultimo Wittgenstein.