"Un tempo mi dilettavo a viaggiare nel tempo. È vero, avrei potuto dedicarmi ad hobby meno stravaganti, avrei potuto irrorare i gerani nel giardino di casa o cercare diamanti per i nani del giardino di casa ma io non ho un giardino e men che meno una casa. Sono in affitto. E faccio il cantante, il che vuol dire che devo andare a tempo. Per questo ho fatto un viaggio nel passato e sono tornato nel presente dopo aver visto me stesso nel futuro. Volete sapere come ero nel futuro? Bene, io nel futuro avevo i capelli ricci, la barba incolta, qualche pelo bianco ed un lieve accento anconetano. Io nel futuro ero Michele Monina. È per questo che l'ho coinvolto nella stesura del mio primo (e fin ora ultimo) libro. Nessuno più di Michele Monina poteva mettere ordine nel mio caos per una serie di motivi. Motivi che non vi dirò. Anzi, no, uno ve lo dico. Michele Monina aveva viaggiato nel tempo molto prima che lo facessi io. La storia che state per leggere inizia quando io avevo appena 4 anni. Pensate, era il 1977, il punk stava facendo un finimondo e i Maya non se li inculava nessuno. Altri tempi. Tempi che vanno raccontati. Decisamente. Caparezza."