Ci sono pochi romanzi in grado di valicare il confine della pagina e risuonare nell'immaginario di quasi tutti gli esseri umani del mondo, anche di quelli che non li hanno mai letti. Uno di questi è "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde". Ispirato forse a un caso di cronaca avvenuto in Connecticut, Robert Louis Stevenson dichiarò che iniziò a scriverlo dopo avere sognato alcune sue scene. Centrato sul tema del doppio, fondamentale in molte opere dello scrittore inglese, il libro incontrò subito un grande successo di pubblico e critica. A partire dai loro "nomi parlanti" Jekyll ("Je kill", "io uccido") e Hyde (dal verbo inglese "to hide", "nascondere", ciò che è sepolto e tenuto segreto nell'oscuro del cuore) diventarono in breve tempo figure simboliche indimenticabili e universali, prestandosi a innumerevoli interpretazioni critiche. Ma al di là di ogni tipo di possibile teoria che queste due straordinarie figure ispirano, "Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde" è prima di tutto un libro che si legge d'un fiato, da cui è impossibile staccarsi, immedesimandosi con lo sguardo sperduto e atterrito dell'avvocato Utterson che introduce il lettore nella storia. Un capolavoro di tensione, profondità, immaginazione, atmosfere, che rendono questo breve romanzo uno dei più grandi libri della storia della letteratura.