Giorgino ricostruisce con lucidità spietata una malattia dello spirito vissuta nella stagione più delicata dell'esistenza: un'infanzia e un'adolescenza irrigidite nel cerchio magico di un incantesimo, stregate da una figura materna immateriale e impenetrabile. Per il ragazzo, l'unica possibilità di sopravvivenza è la creazione di un'altra vita, una favola dell'immaginario, in cui l'io ribaltato e riflesso nel suo doppio femminile sembra poter interpretare un ruolo finalmente attivo e dinamico. Presto però il gioco degli equilibri si incrina, e la vicenda dell'alter ego si complica nelle reti dell'ambiguità e del delitto. Postfazione di Sacha Piersanti.