L'analisi dell'architettura domestica antica del Cairo ha come campo d'indagine le residenze aristocratiche di epoca mamelucca (XIII-XVI sec. d.C.) ed ottomana (XVI-XVIII sec. d.C.). La peculiarità di queste abitazioni è determinata da due aspetti principali che condizionano fortemente i caratteri del tipo edilizio: il fattore climatico (la necessità di proteggersi dal caldo); la molteplicità delle influenze culturali, che hanno inciso sul graduale processo di aggiornamento e reinterpretazione delle antiche tradizioni costruttive e formali. La casa cairota esprime una forma costruita che trova la sua ragione nei caratteri del contesto ambientale e climatico. Il progetto architettonico si fonda su una stretta relazione di necessità tra istanza tipologica, morfologica e strutturale, nella quale le caratteristiche dei materiali, l'attenzione per il dettaglio e la pregnanza dei sistemi costruttivi consentono di trasfigurare lo strumento tecnologico in elemento di architettura. Nella città di Fustat si consoliderà il primo esempio di quella che sarà la futura casa araba. La casa cairota, tuttavia, costituisce un'eccezione rispetto al processo di fondazione della tradizionale casa araba, dal momento che essa viene privata del ruolo centrale che aveva la corte nelle restanti parti del mondo arabo. Lo spazio denominato qa'a, dedicato all'accoglienza, scandito dalla successione ritmica iwan-durqa'a-iwan, è considerato l'elemento fondativo della casa cairota.