Il volume intende indagare la corte nella sua accezione di formazione spaziale primaria appartenente al campo disciplinare dell'architettura. In tal senso, la corte rappresenta l'ipostasi di una cultura dell'abitare millenaria e arcaica che continua ad essere tutt'oggi oggetto di riflessione così come lo è stata nell'esperienza del Movimento Moderno. Tale operazione è condotta attraverso l'adozione di un punto divista sull'architettura che assume l'archetipo, nello specifico quello naturale della radura, come valore imprescindibile su cui edificare la struttura analitica ed ermeneutica dello studio, rivolto a scoprire sia i caratteri inemendabili e costituenti il tipo nonché le numerose manifestazioni sensibili in cui è rinvenibile lo spazio della corte: dal Palazzo di Cnosso al Museo per una piccola città di Ludwig Mies van der Rohe, passando per un cospicuo numero di exempla che completano la trattazione.