"Il saggio di Adriana Dragoni [...] unisce all'originalità del suo impianto teorico un rigore scientifico sorprendente, in quanto molteplici sono i livelli di approfondimento del tema trattato. Una critica d'arte raggiata e multidirezionale, che significa non solo interdisciplinarietà e relazionismo scientifico, ma anche riconsiderazione del soggetto conoscente e della conoscenza come processo collettivo, come approfondimento critico dell'esistente. Amore dell'oggetto come oggetto simbolico, come forma di mediazione e riflessione sul reale, come realtà in movimento, come futuro ma anche come memoria storica." (dalla Prefazione di Giovanni Persico)